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Perché l’esercizio intenso non brucia grassi?

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Perché l'esercizio intenso non brucia grassi? L'allenamento è biochimica: gli acidi grassi liberano la massima energia a risposo, mentre l'esercizio intenso consuma glucosio

Parliamo di bioenergetica dell’allenamento sportivo.
Che “l’allenamento sia biochimica” l’ho sempre sostenuto e credo sia ora di spiegarlo bene, come pure perché l’esercizio intenso saltuario e non prolungato, non brucia grassi.
La non conoscenza della biochimica  porta agli eccessi di esercizi nelle palestre.
Il risultato? Kg persi: 0; Soddisfazione: 0; responsabilità del trainer: nulla.  Ma così le persone credono di avere dei problemi metabolici, senza rendersi conto che sono solo mal consigliate!
Facciamo chiarezza: quanti sanno che il massimo consumo di grassi é a riposo!? Il 75% dell’energia durante lo sforzo fisico a bassa intensità viene proprio dal metabolismo degli acidi grassi, mentre durante gli esercizi ad alta intensità il loro consumo corrisponde solo al 20%, il restante deriva dal consumo di glucosio.
Vuoi dimagrire? Dormi di più e mangia meglio con i consigli di un vero specialista, facendo un allenamento “a circuito” adeguato al tuo stato fisico, alternato al riposo (Interval Training).
Dissento anche io da molte palestre e centri di dimagrimento, su certi metodi per la perdita della massa grassa, che non hanno nulla di scientifico né di vero. Indipendentemente dalle considerazioni di natura etico-legale sul fatto di esercitare la professione di “nutrizionista” senza averne la qualifica (spesso con danni agli utenti), vorrei dare una spiegazione biochimica a un quesito che mi viene frequentemente rivolto in studio.
La questione è causa di frustrazione e di un rapporto problematico con il cibo, situazioni in aumento nella nostra società anche a causa “dell’ignoranza” (in senso etimologico: non conoscenza) di fisiopatologia e biochimica dei substrati energetici nell’organismo umano.
Faccio il caso del cliente (sia femmina, sia maschio), che viene da me perché non riesce a dimagrire nonostante l’intensa attività fisica svolta in palestra (45'), abbinata alla dieta del Trainer (o dell’erborista o naturopata senza laurea scientifica o simili… ): mesi di sforzi intensi per “bruciare quei grassi di troppo”: tempo tolto ad altre attività, ai rapporti, allo studio, fatica fisica e alti costi, abbinati a una dieta non personalizzata (in genere standard, stampate da internet): il tutto per ritrovarsi con mezzo etto in meno e tanta frustrazione, a cui si accompagnano spesso situazioni più gravi di autosvalutazione e autocommiserazione, in quanto le persone iniziano a considerarsi “sfortunate” per un metabolismo che viene loro – gravemente – diagnosticato “troppo lento”!
Gli utenti, iniziano allora a eliminare quasi totalmente i carboidrati, con effetti dannosi specie sul sistema nervoso, renale e cardiovascolare, entrando in acidosi metabolica. In qualche caso il soggetto, se protrae “il trattamento” e non si rende subito conto che si è affidato a un consulente incompetente che lo sta rovinando, sviluppa un rapporto conflittuale con il proprio corpo e con il cibo: anticamera dei disturbi alimentari, che sto purtroppo riscontrando ormai in aumento, a ogni età e genere.

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