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Dieta e Stress. Dipendenza dal cibo?

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Dieta e stress hanno un legame? Cosa è  lo stress e perché lo correliamo alla dieta. C'è un legame con la dipendenza dal cibo?

Dieta e stress hanno un legame?
Ma cosa è in sostanza lo stress, termine fra i più inflazionati dei nostri tempi e perché lo correliamo alla dieta? C’è un legame con la dipendenza dal cibo?
A spiegarlo in maniera convincente dal punto di vista scientifico ci ha pensato il professor Hans Selye di Montreal, che lo ha definito come quel “logorio a cui si viene sottoposti nella vita giornaliera per rimanere in condizioni normali”.

In pratica lo stress sarebbe quella  fatica di adattamento alle sollecitazioni esterne, che provocano nell’organismo una risposta a carico delle ghiandole surrenali, ove si producono ormoni per mantenere l’equilibrio delle funzioni vitali.

La dieta con i suoi diversi nutrimenti, può essere considerato uno degli agenti che sollecitano lo stress, se eccessiva o male impostata.
Vediamo perché dieta e stress sono correlati.

Se le sollecitazioni di qualsiasi tipo, sono acute e soprattutto continue, il sistema di compensazione entra in una fase di esaurimento. Le ghiandole surrenali sono danneggiate e praticamente incapaci di produrre gli ormoni.
E’ a questo punto che l’individuo entra nella fase conclamata dello stress.

Ma la reazione dell’organismo è aspecifica, vale a dire sempre la stessa indipendentemente dal tipo di stimolo ricevuto (fisico, chimico, alimentare, psichico emotivo…).
La sindrome di adattamento consiste in tre fasi: una prima di allarme entro le prime 48 h (calo temperatura corporea, ipotensione, inizio della produzione di adrenalina e cortisolo), una seconda di adattamento dopo 48 h (ritorno alla normalità, l’organismo diventa resistente e si adatta allo stimolo. In questa fase le surrenali sono ingrossate e l’ipofisi produce un ormone che stimola la sintesi di cortisolo), una terza di esaurimento (l’organismo soccombe: sotto lo stimolo persistente le surrenali hanno esaurito la capacità di produrre gli ormoni).

L’adattamento è la fase più critica per quanto riguarda dieta e  stress, sia per  la dipendenza dal cibo, sia pare per eventuali intolleranze alimentari, perché è proprio questo il momento in cui si instaura l’assuefazione.
La dipendenza dal cibo è una cosa accertata e non è sempre solo di natura psicologica, nelle diete spesso si assiste a vere e proprie crisi di astinenza come dal fumo o, peggio ancora, da droghe più pesanti.
La spiegazione della cibo-dipendenza, risiede in parte nella seconda fase della Sindrome di Adattamento allo Stress, in parte nelle esorfine (vedi dopo).

Nella prima ipotesi,  la fase di adattamento è in grado di far stare meglio la persona di fronte all’agente stressante. L’aumentata produzione ormonale provoca  una sensazione di particolare benessere e miglioramento delle condizioni fisiche e mentali. Questa si ripeterà finché l’agente stressante sarà presente.
Ecco spiegato il meccanismo perverso dell’assuefazione della dieta e stress: il soggetto starà meglio (al momento) ogni qual volta assume  quel determinato alimento, per cui  tenderà costantemente verso il suo stimolante.
Tutto ciò però col tempo, rischia di causare  sintomi cronici, anche patologici, che variano da soggetto a soggetto.

L’altra ipotesi nata intorno al legame fra dieta e stress dipendenza dal cibo che spiega l’insorgenza dell’assuefazione a certi alimenti è quella delle esorfine.  Queste sono molecole che derivano dal metabolismo delle proteine nell’intestino, dopo l’assunzione di un cibo. Le proteine vengono spezzate in catene più corte e alcune di queste sembrano consistere in sequenze molto simili a quelle delle endorfine.
Le endorfine sono oppioidi naturali (derivati dell’oppio) , che vengono liberate dal nostro organismo dopo un forte dolore e si legano a specifici recettori delle cellule del cervello.

L’oppio, la morfina, l’eroina si fissano agli stessi recettori e creano di conseguenza assuefazione in chi li assume. E’ stato dimostrato che fra i forti dipendenti  da queste droghe, esiste un’alta percentuale di soggetti che hanno una scarsa produzione di endorfine, quindi per loro la ricerca di un anestetico esterno è più probabile. E’ più biologica che psicologica, in certi casi.

E il cibo che c’entra?
Se le esorfine che derivano dal cibo, si legano specificatamente ai recettori delle endorfine, è chiaro che si comporteranno come gli oppioidi, creando benessere nel soggetto.
Già quindici anni fa si sono ricavati in laboratorio le prime molecole con azione endorfino-simile da alimenti quali il mais, l’orzo, il latte e il grano e la interessante ricerca sta continuando.

Nel legame fra dieta e stress c’è molto meno psicologia e più biochimica, così pure nella dipendenza dal cibo,  di quanto non si sia creduto fino a oggi.
Lo verifico tutti i giorni nel mio studio, a volte una dietoterapia disintossicante è molto più efficace di una psicoterapia, che sul biologico non può fare nulla.
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