Torna indietro

Dieta Zona: parere del Nutrizionista

dieta-zona-e-mediterranea.jpg

Dieta Zona è una nota dieta a basso profilo di carboidrati e prevede una percentuale quotidiana di nutrienti paria 40% 30% 30%

La Dieta Zona è una nota dieta a basso profilo di carboidrati, ideata nel 1995 dal dott. Berry Sears.
La Dieta Zona prevede una percentuale quotidiana di nutrienti così ripartita: 40%, 30%, 30%: rispettivamente di Carboidrati, Grassi  Proteine.
Cosa si intende per Zona? Rispondo come Biologa Nutrizionista.
In parole semplici, è quella precisa situazione del corpo, in cui  si attiva il procedimento di utilizzo dei grassi per la produzione di energia.
Ma come funziona la Dieta Zona?  
Il primo passo è quello di stabilire il fabbisogno individuale di proteine, seguito dal calcolo della massa grassa.
La Dieta Zona funziona con un sistema di nutrienti a “blocchi”.
Cosa significa?
Il sistema a blocchi è un parametro artificiale, che prevede di consumare un determinato numero di blocchi di proteine, carboidrati e grassi, così rappresentati:
1 blocco di proteine = 7 grammi di Proteine
1 blocco di carboidrati = 9 grammi di carboidrati
1 blocco di grassi = 1,5 grammi di grassi
Es servono 28g di proteine?   I blocchi saranno in questo caso 4, e via dicendo.
La Dieta Zona ha un sistema di non facile intuizione per i non addetti ai lavori, che costringe la persona che la segue anche a una certa rigidità.
A sentire molti dei miei clienti che l’hanno sperimentata, pare essere complicata nei tempi lunghi e poco divertente (confesso, non l’ho mai provata di persona, riporto solo esperienze altrui).
E’ dimostrato che si ottengono gli stessi risultati dopo pochi mesi, con sistemi maggiormente elastici e, pare, maggiormente applicabili al nostro modo più fantasioso di vivere. Nel mondo anglosassone c’è maggiore aderenza a questo tipo di programmi nutrizionali, anche grazie alla diversa attitudine e stile di vita delle persone.
Non a caso la Dieta Zona proviene dagli Stati Uniti, il suo ideatore è infatti un biochimico americano (non un medico dietologo o un biologo nutrizionista).
Cosa studia un biochimico? Un biochimico guarda le reazioni chimiche del corpo, non la vita delle persone e le loro attitudini. Il sistema che elabora è standardizzato e focalizzato su processi metabolici. A mio avviso, noi siamo qualcosa di più di una serie di reazioni metaboliche. Le diverse caratteristiche e attitudini delle persone, sono fondamentali per formulare un programma nutrizionale personalizzato. Comunque ciascuno è libero di pensarla a modo proprio.
Ma passiamo al concreto e vediamo cosa è la Dieta Zona dal punto di vista nutrizionale.
Esaminiamo un componente alimentare alla volta:
-Le Proteine  La Dieta Zona prevede di limitare le fonti proteiche che contengono alte dosi di carboidrati (come nei legumi) o di grassi sfavorevoli (come il rosso d’uovo). Intende invece favorire cibi come pesce magro, carni bianche, tofu…. (che apporta proteine della soia).
-I Grassi  La Dieta Zona prevede di limitare i grassi cosiddetti saturi (i più pericolosi per la salute), e quegli acidi grassi che rientrano nella categoria degli Omega 6. Bisogna invece favorire grassi provenienti da olio di oliva, frutta oleosa, olio di pesce.
Fin qui, le indicazioni rispondono a quelle di una qualsiasi dieta bilanciata, a basso rischio cardiovascolare, anche senza il sistema dei “blocchi”.
-Gli Zuccheri   La Dieta Zona, come tutte le diete ipoglicemiche, prescrive di evitare fonti di carboidrati ad alto indice glicemico (che alzano lo zucchero nel sangue) e anche quelli ad alta densità di amidi come i cereali.
Prevede anche di favorire i carboidrati a basso indice glicemico a e bassa densità (frutta e verdura). Questo, senza fare la benché minima differenza fra i diversi tipi di carboidrati (integrali o meno e di qualità diverse, come quelle fra riso, farro, orzo, grano, kamut ecc…).
Ne risulta un programma a scarso apporto di carboidrati: come effetto iniziale si ha una immediata perdita di acqua, in quanto la riserva di carboidrati del nostro corpo (chiamata glicogeno) lega l’acqua. Una molecola di glicogeno lega 2,7 molecole di acqua: ogni volta che si brucia glicogeno, si libera subito acqua tre volte tanto.
Poi, raggiunta la “Zona”, si inizia a bruciare i grassi. Ma questo momento si ottiene anche con altri sistemi, per esempio se si va da un nutrizionista che consiglia una Dieta Mediterranea personalizzata. Sistemi tra l’altro anche meno costosi, visto la serie di prodotti pronti che uno è costretto a comprare per stare in linea con il programma, se non è in grado di farsi il calcolo dei blocchi.
Se poi parliamo degli sportivi, la Dieta Zona non è certamente la più consigliabile, viste le necessità in genere di mantenere il glicogeno muscolare a livelli ottimali. Anche i carboidrati ad alto indice glicemico, vanno dati agli atleti: calibrati e studiati in certi momenti del loro allenamento e della  specifica gara, partita o evento agonistico.
 
 






 
Lun - Sab 9.00 - 19.00